Essere più estroverso: un’introduzione.
“Come fare per essere più estroverso? Come fare per liberarsi del guscio duro della timidezza e gettarsi a capofitto nelle conversazioni?”. Se anche tu ti sei posto questa domanda, almeno una volta nella vita, non preoccuparti: è una domanda che bene o male ci siamo posti quasi tutti.
In effetti, sia a lavoro che nella vita di tutti i giorni, l’estroversione è una qualità da non sottovalutare. Ci permette di entrare in contatto con gli altri. Di scoprire qualcosa sulle loro vite. Di uscire dalla nostra zona di comfort e di conoscere cose nuove.
Ma ci permette anche di spiccare, di fare bella figura e di dare sempre una bella impressione.
Nell’articolo su “Come essere un leader“, ti avevo consigliato di cominciare a conoscere persone nuove. Conoscere nuove mentalità e nuove prospettive ci permette infatti di uscire dal cerchio dell’abitudine e di svilupparci emotivamente e psicologicamente.
Ma… come fare? Come fare se la timidezza sembra bloccarci e non lasciarci via d’uscita?
In questo articolo, voglio darti qualche consiglio pratico per superare la timidezza e per diventare più estroverso. Nessuna paura: seguimi e ti spiegherò come fare.
Superare la timidezza: cominciamo dalle conversazioni.

Quando si parla di estroversione, si parla della capacità di aprirsi agli altri durante le occasioni di tutti i giorni. Che gli altri siano i nostri superiori, i nostri colleghi, o degli sconosciuti, poco importa.
- L’estroversione è la capacità di aprirsi al prossimo e di manifestare i propri sentimenti e le proprie impressioni.
Per arrivare a manifestare i propri sentimenti, i propri pensieri e le proprie impressioni, è chiaramente necessaria una buona dose di sicurezza in sé stessi. Come prima cosa, quindi, ti consiglio di andare a leggere l’articolo che ho dedicato a questo tema specifico. Troverai consigli utili su come costruire la tua autostima: il primo passo verso il raggiungimento dell’estroversione.
Ora, quando le persone mi chiedono: “Come faccio a diventare più estroverso?”, io rispondo con un esempio insieme banale ed illuminante.
“Come si fa per imparare a correre?” domando ai miei interlocutori. E poi rispondo: “Ovviamente, cominciando a correre”.
So che può sembrare paradossale, ma questo è il primo consiglio pratico che devo darti:
- Se vuoi diventare più estroverso, comincia con il comportarti in maniera estroversa durante le conversazioni.
Approfondiamo l’estroversione.
Quello che voglio dirti è piuttosto semplice e riguarda il modo in cui funziona il nostro cervello.
Quando noi facciamo una cosa X (ad esempio essere introversi) il cervello ragiona naturalmente su quell’azione. Come? Grossomodo così:
- Ho fatto X (essere introverso) e non mi sono fatto male. Dunque fare X è bene.
Il cervello vuole solamente la tranquillità e la conservazione. Se essere introversi ci ha sempre protetto da delusioni e da discussioni, saremo naturalmente portati ad essere introversi anche nelle conversazioni successive.
Quello che dobbiamo fare, quindi, è raggirare la nostra stessa mentalità (cioè la nostra comfort zone).
- Anche se vorrei fare X (essere introverso), mi sforzo di fare Y (essere estroverso). La conversazione sarà migliore del solito: la volta successiva mi verrà spontaneo fare Y (cioè essere estroverso).
Cominciamo quindi per tentativi.
Durante una conversazione, in cui di norma staremmo in silenzio, proviamo a fare qualche domanda e ad inserirci nella conversazione.
Essere più estroverso: inserirsi nelle conversazioni.

Essere estroverso non significa avere sempre da ridire su tutto, né essere un grande chiacchierone. Significa soprattutto sapersi inserire all’interno delle conversazioni apportando spunti interessanti di riflessione.
Ma… come fare?
Il mio consiglio è di cominciare dalle domande. Se i tuoi colleghi stanno parlando, e non sai come fare per entrare a far parte del discorso, comincia con il chiedere:
- Bene, dimmi di più. Cosa ti ha portato a fare questa cosa?
Si tratta di un esempio, ma nota bene che si tratta di una “domanda aperta”. L’interlocutore non potrà rispondere solamente sì o no, ma dovrà mettervi al corrente dei suoi pensieri e delle sue emozioni.
L’estroversione non riguarda solamente sé stessi e le proprie emozioni, ma anche la capacità di portare gli altri a parlare delle proprie.
Comincia con il porre una domanda aperta: alla fine della conversazione, è probabile che il tuo collega ti ponga la stessa domanda in senso contrario. Adesso, sforzati di aprirti e di dire sinceramente quello che pensi e che provi.
Lo vedi? Sei già all’interno della conversazione.
Rispondere e portare avanti il discorso.
Attraverso la domanda aperta, sei entrato a far parte del discorso. Ora, però, il discorso va portato avanti.
Se sei molto timido, è probabile che tu possa incontrare qualche difficoltà. Non aver paura: comunica questa difficoltà al tuo interlocutore. La sincerità, infatti, piace sempre: ed è sinonimo di capacità di estroversione.
- “Sai, sono un po’ timido quando parlo con gli altri, ma mi sforzerò di dire quello che penso a riguardo dell’argomento X”.
Il tuo interlocutore, se è una persona per bene, ti dirà di stare sereno: non è mica lì per giudicarti!
Ecco che, in appena due mosse, sarai entrato in confidenza con il prossimo e avrai anche cominciato ad esporti. Cioè ad esporre le tue emozioni, i tuoi pensieri e le tue impressioni.
Ora, durante queste conversazioni, non cercare di apparire grande: sii semplicemente te stesso. Sforzati di essere sincero e di non apparire come un pallone gonfiato: essere estroversi non significa essere vanitosi.
Essere più estroverso: questione di abitudine.
Come ti dicevo, il nostro cervello funziona in maniera singolare. Risponde alle situazioni sulla base dell’abitudine e di ciò che ritiene più funzionale al nostro benessere.
- Se continuiamo ad essere introversi, senza incappare in grossi problemi, lo saremo ogni volta che ci troveremo davanti alla stessa situazione.
- Se invece ci sforziamo, un paio di volte, di essere estroversi, alla fine ci verrà naturale comportarci in questa maniera.
Perché?
- Ci accorgeremo che essendo estroversi avremo più possibilità di ottenere quello che desideriamo.
- Entreremo in contatto con gli altri provando sensazioni di benessere e di orgoglio.
A lungo andare, ci verrà automatico inserirci nella conversazione.
A lungo andare, l’estroversione diventerà il nostro atteggiamento naturale nei confronti degli altri.
E se fallisco?
A questo punto, potresti farmi una domanda essenziale: “E se, tentando di parlare con gli altri, fallisco? Se faccio brutta figura?”.
A questo riguardo, voglio dirti solamente due cose:
- Fallire significa non tentare nemmeno di uscire dalla propria comfort zone.
- Ogni volta che cerchiamo di sviluppare delle nuove capacità, anche se ci scontriamo con un muro, significa che abbiamo vinto perché abbiamo superato la nostra abitudine in vista di un miglioramento futuro.
Te ne ho parlato anche nell’articolo su come approcciare: ciò che gli altri fanno non ci riguarda.
Se proviamo ad inserirci nella conversazione, e qualcuno si comporta da maleducato, noi non abbiamo fallito neanche per niente: è lui/lei che ha dimostrato a tutti la propria maleducazione.
Come comportarci.
In questo caso, cerchiamo di comportarci maturamente. Dimostriamo cioè la nostra superiorità rispetto al comportamento poco consono del nostro interlocutore:
- “Ho cercato di aprirmi, e tu mi hai aggredito/ti sei preso gioco delle mie emozioni. Mi sembra un comportamento immaturo e non adatto a persone della nostra età. In ogni caso, adesso torno al mio lavoro”.
Ti assicuro che, con una risposta del genere, eviterai qualsiasi discussione futura. Si tratta solamente di sapere accettare qualche delusione, di saper prendere i colpi (proprio come nel pugilato).
La vita non può essere tutta rose e fiori: è sbagliando che si impara, è tentando che alla fine si capisce come fare per relazionarsi con gli altri.
Se vuoi superare la timidezza, ed essere più estroverso, comincia semplicemente col farlo. In pochissimo tempo, sarai capace di trasformare questo sforzo in abitudine, di prendere questo dono che tanto invidi e di trasferirlo nella tua vita di tutti i giorni. Non aver paura di dire quello che provi.
Anche confessare la propria timidezza è sinonimo di estroversione. Anche dire: “In questo sono un po’ timido” è segno della capacità di entrare in contatto con gli altri e di esternare le proprie emozioni.