La sicurezza in sé stessi: di cosa si tratta?
Nell’articolo dedicato a come essere un leader, ti ho parlato dell’importanza dell’autostima e della sicurezza in sé stessi. Se sei interessato, puoi andare a dargli uno sguardo veloce. Altrimenti, nessun problema: in questo articolo ti darò alcuni consigli su come fare per essere più sicuri di sé.
Prima di tutto, dobbiamo porci una domanda essenziale: che cos’è la sicurezza in sé stessi?
Per rispondere, voglio farti un esempio:
- L’altro giorno, durante un colloquio, un esaminatore mi ha chiesto che cosa ne pensassi di un lavoro che avevo svolto appena pochi giorni prima.
- Avevo davanti a me due possibilità di risposta:
- Dire all’esaminatore che il mio lavoro era perfetto, passando per un saccente e forse anche per un montato.
- Dire la verità: “Il lavoro che ho svolto mi sembra ottimo. Sicuramente ci sarà qualcosa da migliorare, ma nel complesso posso dirmi soddisfatto”.
Chiariamo subito questo punto:
- La sicurezza in sé stessi non corrisponde alla superbia. Corrisponde alla capacità di apprezzarsi per ciò che si fa bene insieme alla capacità di riconoscere i propri errori e di crescere grazie ad essi.
Eccoci ad una prima definizione: la sicurezza in sé stessi è la capacità di apprezzarsi per le cose positive e di prendere le critiche in modo costruttivo su quelle negative.
Se qualcuno, in passato, ti ha detto che la sicurezza in sé stessi corrisponde alla superbia e alla cieca fiducia in sé stessi, credimi: ti stava raccontando un mucchio di cavolate.
Essere più sicuri di sé: sfatiamo il mito della perfezione.
Prima di spiegarti come fare per acquisire fiducia in se stesso, voglio sfatare con te un mito dannoso della nostra società.
Si tratta del “mito della perfezione”: il mito per il quale l’uomo di successo deve essere perfetto in tutto quello che fa. Non è affatto così: l’uomo di successo è un uomo che sbaglia, esattamente come tutti gli altri, ma che è in grado di imparare dai propri errori al fine di non ripeterli.
Il mito della perfezione è un mito maschilista. L’idea che l’uomo non possa sbagliare, che non possa chiedere aiuto, e, addirittura, che non possa mettersi a piangere.
La fiducia in sé stessi non significa essere perfetti: significa semplicemente smetterla di farsi mille problemi su tutto quello che si fa. Significa imparare a “lasciare andare”.

Alcuni consigli pratici.
Dunque, ricapitoliamo:
- Per tutti è normale fare degli errori.
- Per tutti è assolutamente normale avere cose positive e cose negative.
Ma, allora, come si ottiene la sicurezza in sé stessi?
Anzitutto, voglio dirti che questo tipo di sicurezza la si ottiene sbagliando e agendo.
Lascia che ti faccia un altro esempio.
Mettiamo caso che tu abbia voglia di andare a parlare con quella persona che ti piace molto. Sono mesi (forse anni) che hai questo desiderio, ma per la paura di fallire non l’hai mai fatto.
A conti fatti, comportandoti così, che informazioni stai dando al tuo cervello? Le seguenti:
- Non vado a parlarci, perché potrei fallire, dunque sono un buono a nulla.
Ricordatelo sempre: il nostro cervello apprende da ciò che facciamo. Se noi facciamo costantemente X, il cervello imparerà a pensare Y.
Quando non agiamo per paura di sbagliare, il nostro cervello comincia a pensare grossomodo questo:
- Non agisco per paura di sbagliare. Perché sono insicuro e non ho carattere.
A lungo andare, il pensiero diventerà questo:
- Sono insicuro e non ho carattere, quindi non agisco.
Una diversa prospettiva: essere più sicuri di sé.
Devi cominciare a cambiare il modo in cui agisci, per cambiare il modo in cui pensi. Questo non significa affatto dire che ogni azione risponderà perfettamente ai nostri desideri.
Ora, mettiamo caso che tu vada finalmente a parlare con quella persona. Se tutto va bene, ci esci a prendere un calice di vino.
Il tuo cervello imparerà a pensare:
- Ho fatto X e ho ottenuto un buon risultato. Dunque posso rifarlo e avrò lo stesso risultato.
Se invece va male, quello che devi fare è concentrarti su questo pensiero:
- Ho fatto X e quella persona mi ha dato buca. In ogni caso, sono ancora qui, in piedi. Ho fatto un tentativo che non è andato a buon fine. E quindi? In che modo questa cosa può affossarmi?
Esatto: e quindi? Il rifiuto di quella persona non ha niente a che vedere con quello che sei e con la considerazione di te stesso. Tu hai agito, ci hai provato. Questo è il pensiero su cui devi concentrarti.
- Io ho agito. Sono riuscito a superare i miei limiti. Dunque devo avere più fiducia in me stesso e nel mio coraggio.
Nella vita, è normale fallire e prendere rifiuti. L’importante è non farne una questione di principio. Bisogna capire che gli altri sono “diversi da noi” e che hanno un’altra mentalità. Se qualcuno ci rifiuta, non vuol dire che c’è qualcosa di sbagliato in noi.
Vuol dire solo che non andavamo bene per quella persona!
Ricapitoliamo.
Ricapitolando, posso intanto darti questi consigli pratici:
- Comincia ad agire.
- Se l’azione va a buon fine, ben venga: avrai conquistato fiducia in te stesso.
- Se l’azione fallisce, ben venga: dì a te stesso che sei riuscito a superarti e a fare quella cosa di cui avevi paura.
Non importa il risultato: per il nostro cervello importa l’azione e il modo in cui riflettiamo su di essa.
Essere più sicuri di sé: comincia dalle piccole cose.
La fiducia in sé stessi, quindi, non riguarda affatto le risposte degli altri:
riguarda il modo in cui affrontiamo le nostre paure e in cui vediamo noi stessi.
Non riguarda la perfezione (ogni volta che faccio X, ottengo Y), ma riguarda il coraggio di fare i tentativi (ogni volta che faccio X, supero me stesso anche se non ottengo Y).
Il mio consiglio, è di cominciare dalle piccole cose:
- Ogni giorno, poniti dei piccoli obiettivi.
Parlo di obiettivi di qualsiasi genere:
- Hai voglia di andare da solo al ristorante, ma non l’hai mai fatto per paura di sembrare strano?
- O forse hai sempre avuto voglia di tagliarti i capelli in quel modo ribelle, ma non l’hai fatto per timore dei giudizi altrui.
Bene, stasera vestiti con classe e vai finalmente a fare questa cena da solo. Oppure vai dal barbiere e chiedigli di farti quel benedetto taglio sfumato!
Come ti dicevo, il nostro cervello funziona in modo curioso. Quando prendiamo l’aereo, e abbiamo paura di volare, il nostro organismo smette di produrre saliva.
Se io, sull’aereo, mi sforzo di produrre saliva, il cervello leggerà questa azione come sintomo di tranquillità.
Immediatamente, mi sentirò più tranquillo. Magico, non è vero?
La stessa cosa vale per essere più sicuri di sé:
- So che andando a cena da solo mi sentirei più sicuro, ma non lo faccio per paura.
- Se lo faccio, comincerò a sentirmi più sicuro.
Si tratta di un trucchetto da non sottovalutare.
l’inferno sono gli altri.
Questa frase, scritta da Jean-Paul Sartre, la dice lunga sul rapporto che abbiamo con le altre persone. Gli altri sono sempre lì a ricordarci quanto siamo inferiori, quanto siamo incapaci, eccetera eccetera.
Se è questa la tua situazione, devo darti un consiglio radicale:
- Smettila di guardare nel giardino degli altri.
Ognuno ha i suoi tempi, ognuno ha le sue qualità. Ognuno è una persona singolare ed irripetibile che non può essere messa a confronto con nessun’altro.
Se quel tuo collega ha raggiunto certi obiettivi prima di te, non vuol dire che sia migliore.
Significa che tu li otterrai dopo, o forse che ne otterrai di diversi, e magari anche migliori.
Mozart ha cominciato a suonare che era solo un bambino, ma Ian McKellen (l’attore di Gandalf, per intenderci) è diventato famoso solo a 70 anni compiuti!
Quello che sto cercando di dirti è che non devi farti prendere dal panico:
- Ognuno ha i suoi tempi. Ognuno ha una personalità irripetibile. Evita di fare paragoni con gli altri e concentrati su te stesso.
Essere più sicuri di sé: accettarsi.
Per concludere, voglio darti alcuni consigli dal profondo del cuore.
Viviamo in una società in cui affermarsi è tutto. In cui diventare “qualcuno” è il motivo per cui ci alziamo la mattina e continuiamo a vivere.
Lasciatelo dire: abbiamo bisogno di imparare ad accettarci.
Siamo esseri viventi con delle debolezze, delle insicurezze e dei punti di forza.
Imparare ad essere più sicuri significa anche imparare ad accettare le proprie insicurezze e a non combatterle ad ogni costo.
- Una cosa ti fa paura? Bene, è normale che sia così.
- Devi sforzarti per migliorare? Certo, ma senza per questo vederti come un debole o un fallito.
Bisogna uscire dalla propria comfort-zone e confrontarsi con ciò che ci spaventa.
Ma bisogna anche imparare a volersi bene e a non sottoporsi ad uno stress emotivo continuo.
Essere più sicuri di sé significa anche sapersi amare.
Comincia a fare ciò che veramente ti piace, senza paura del giudizio degli altri e degli errori che puoi commettere.
Ti assicuro che questo è il primo passo verso un autentico cambiamento e verso una crescita personale.