Parlando ci si allena a pensare, e, pensando, si impara a rapportarsi in maniera più profonda e proficua con gli altri. Ecco perché imparare a parlare bene è fondamentale: non soltanto per fare bella figura, ma anche per educare il proprio pensiero alla riflessione e all’autocritica. Come ti ho spiegato in un articolo su come essere un leader, avere un’alta consapevolezza di sé stessi è fondamentale per riuscire a raggiungere i propri obiettivi. Ecco perché oggi ho deciso di scrivere un articolo su come migliorare il proprio linguaggio: per darti alcuni consigli su come sviluppare al meglio le tue facoltà linguistiche e quindi sociali.
Non serve che stia qui a spiegartelo: quando incontriamo qualcuno con una ottima capacità di linguaggio, non possiamo che sentirci attratti da lui/lei.
Lo saprai benissimo: quella persona che sa sempre cosa dire durante le discussioni, che utilizza le parole nel modo corretto e che lo fa sempre mostrando rispetto e gentilezza. Essere un leader, infatti, non significa soltanto essere il migliore: significa sviluppare una maturità emotiva e psicologica. Significa saper accettare le critiche e sapersi rapportare in maniera costruttiva con gli altri.
All’atto pratico, in questo articolo ti spiegherò:
- Come fare per sviluppare un linguaggio migliore e più profondo.
- Perché sia utile farlo.
- Infine, ti consiglierò alcuni libri fondamentali sull’argomento.
Io sono pronto. E tu?
Migliorare il proprio linguaggio: consigli generali.
Bisogna imparare a parlare per riuscire a vivere in maniera proficua con gli altri. La maggior parte dei conflitti che viviamo, delle incomprensioni, dei litigi, sono all’atto pratico dovute a carenze in fatto di capacità di dialogo.
Quante volte hai provato a spiegare quella cosa e a finire per discutere?
Oppure: quante volte ti sentivi affascinato da un argomento, ma quando arrivavi a parlarne… beh, il fascino sembrava come scomparso?
Oggi voglio darti dei consigli generali su come fare per migliorare il tuo linguaggio.
Cominciamo dall’ABC: e cioè dalla lettura.
Imparare a parlare… cominciare a leggere.
Non si può fuggire da questa semplice equazione. Per imparare a parlare meglio, bisogna cominciare a leggere di più.
Infatti, ogni volta che leggiamo un libro, non ne traiamo solo insegnamenti morali o divertimenti provvisori. No, ne traiamo anche dell’altro: parole nuove, idee che non conoscevamo, concetti che non potevamo neanche immaginare.
Ecco il primo principio:
- Imparare a parlare meglio non significa solo apprendere nuove parole. Significa ampliare il proprio orizzonte concettuale per poter dire di più.
Pensaci un attimo: quando hai incontrato quella persona affascinante, e dal linguaggio perfetto, era solo il suo modo di parlare ad affascinarti? Sono sicuro che la tua risposta sarà negativa.
Era anche il contenuto dei suoi discorsi, le sue idee, la sua conoscenza generale.
Per imparare a parlare meglio, bisogna affidarsi dunque ad una prima regola:
- Sviluppare e/o ampliare la propria cultura generale.
Se l’argomento ti interessa, puoi andare a leggere il mio articolo su come farsi una cultura generale e fare bella figura.
Intanto, puoi continuare ad ascoltarmi.
Un semplice calendario.
Non voglio consigliarti di diventare un topo di biblioteca. Tutt’altro: solo di approfondire la tua conoscenza generale dedicandoci appena un po’ di tempo.
Ti consiglio di servirti di una sorta di calendario:
- Leggi tre libri al mese.
Farlo, non occuperà più di una ventina di minuti al giorno. Nell’arco di un anno, avrai letto 36 libri.
Poi, dopo averci fatto l’abitudine, aumenta il numero: leggi cinque libri al mese. Per un totale di 60 libri all’anno.
Nell’arco di due anni, la tua cultura generale sarà aumentata esponenzialmente. Conoscerai nuove idee, nuovi concetti, e il tuo linguaggio sarà migliorato senza che tu te ne sia neanche reso conto.
L’incontro con gli altri.
Quando parlo di libri, parlo in verità anche di film, serie, programmi televisivi… Dedicati a tutto ciò che abbia a che fare con le parole: non serve che stia lì a segnarti le cose su di un taccuino. La nostra mente apprende inconsapevolmente: noi dobbiamo solo darle cibo di cui nutrirsi.
Un’altra ottima pietanza per migliorare il proprio linguaggio consiste nell’ascoltare e nel dialogare con gli altri.
Quante volte vai alle cene, alle feste, e invece di ascoltare il prossimo aspetti solo di dire la tua?
Niente di più sbagliato: rapportandoci agli altri, miglioriamo inconsapevolmente il nostro linguaggio e allo stesso tempo la nostra capacità di socializzare.
Ecco una seconda regola:
- Per migliorare il tuo linguaggio, ascolta. Per migliorare il tuo linguaggio, rapportati agli altri.
All’inizio ti ho detto che migliorare il linguaggio porta a migliorare anche il nostro carattere sociale. Ciò è vero anche per questo motivo:
- Se vogliamo migliorare il nostro modo di parlare, faremo più attenzione alle parole degli altri. Ecco che gli altri, vedendo la nostra attenzione, ci parleranno più spesso e più volentieri.
Un trucchetto da non sottovalutare.
Alcuni libri sull‘argomento.
Ovviamente, esistono migliaia di libri sull’argomento. Voglio quindi darti qualche consiglio, di modo che tu possa cominciare ad approcciarti alla materia.
Quando ti ho consigliato di leggere libri, non mi riferivo solo a questi volumi tecnici: ma più in generale ai romanzi, ai racconti, ai saggi… Non è comunque una cattiva idea leggere qualche libro di specialisti dell’argomento. In ogni caso: diffida dei volumi semplicistici sulla comunicazione assertiva e via dicendo.
Come cerco di spiegarti, non esistono trucchetti per migliorare il proprio linguaggio nell’arco di un mese.
L’unico modo di farlo, è farlo indirettamente: migliorando cioè la nostra cultura generale e la nostra conoscenza del mondo che ci circonda. Puoi comunque andare a leggere:
- L’arte di fare domande.
Uno splendido volumetto che ti spiegherà l’importanza del domandare. Come ti dicevo, è domandando che riusciamo ad approcciarci meglio agli altri.
Domandando, spingiamo gli altri a parlare. Allo stesso tempo, spingiamo noi stessi ad ascoltare e ad apprendere nuovi concetti e nuove parole.
Ti consiglio anche un volume piuttosto ironico e divertente: di Massimo Arcangeli e Edoardo Boncinelli, “Le magnifiche 100“. Il libro tratta di cento parole fondamentali, di cui conoscere la storia e gli usi comuni.
L’importanza della riflessione: per migliorare il proprio linguaggio.
Spesso si dice che il linguaggio sia una cosa vuota ed inutile. Che, a conti fatti, è meglio starsene in silenzio.
Questa affermazione è in parte vera e in parte falsa.
In parte falsa perché:
- Il linguaggio è tutto ciò che abbiamo. Gli altri (sì, anche le persone che amiamo) non potranno mai conoscere i nostri pensieri e le nostre emozioni. Conosceranno solo le parole che noi pronunciamo su queste cose.
Ma in parte è vera perché:
- Come dice il detto, il silenzio è d’oro.
Stare in silenzio non è solamente questione di timidezza: è anche questione di scelta e soprattutto di autoconsapevolezza. Se ci ostiniamo a voler sempre parlare, ad intervenire nelle conversazioni, a dire la nostra, finiremo naturalmente per dire un sacco di cavolate.
Ogni tanto, dobbiamo accettare di dover rimanere in silenzio.
Ecco la terza regola generale: rifletti su quello che stai per dire.
Non è possibile essere colti su tutti gli argomenti, o conoscere tutto: è però possibile decidere quando parlare o quando tacere. Se non sai cosa dire, e stai per parlare tanto per farlo, allora è meglio se rimani in silenzio. Avrai la possibilità di ascoltare il prossimo e di imparare qualcosa che non sapevi.
Ricordatelo sempre: un gentiluomo non è solo un uomo elegante, col completo di velluto e la fede al dito… è anche un uomo che conosce i propri limiti e che sa quando esporsi e quando non farlo.
Come diceva un vecchio filosofo: “Di ciò di cui non si può parlare si deve tacere”.